30 agosto 2006

AGESCI e Protezione Civile - Operazione FIUMI

OPERAZIONE FIUMI
Sabato 14 e Domenica 15 Ottobre 2006

Anche quest’anno Legambiente organizza insieme al Dipartimento della Protezione Civile, e in collaborazione con gli scout dell’Agesci e del Cngei, OPERAZIONE FIUMI, campagna per la mitigazione del rischio idrogeologico diffusa su tutto il territorio nazionale

LE INIZIATIVE

CACCIA AL PIANO D’EMERGENZA
Con Operazione Fiumi prenderai parte ad una vera e propria caccia al tesoro che ti porterà lungo le vie previste dal piano d’emergenza della tua città! Dimostrando di conoscere le caratteristiche del rischio idrogeologico, la struttura del sistema comunale di protezione civile, i comportamenti da adottare in caso di alluvione, potrai superare le varie prove che ti porteranno fino al traguardo.

FIUME PULITO
Potrai dare il tuo contributo per la pulizia degli argini del fiume della tua città, liberando i pilastri dei ponti dai rifiuti ingombranti. Una concreta opera di prevenzione per scoprire come un fiume ben tenuto possa trasformarsi in uno spazio sicuro e fruibile.

OPERAZIONE FIUMI NELLE SCUOLE
Saranno coinvolte soprattutto le scuole nelle attività di cura dei fiumi. Studio dei piani d’emergenza scolastici, adozione di tratti di fiumi, controllo e segnalazione di situazioni di degrado e di rischio, queste le attività che vedranno protagonisti 100.000 alunni in tutta Italia.

GIORNATE NAZIONALI DI PREVENZIONE DALLE ALLUVIONI
Il 14 e il 15 ottobre con Operazione Fiumi potrai rendere i fiumi più sicuri e più belli, dando. in oltre 500 località, il tuo contributo alla pulizia di tratti di argini degradati, alla bonifica delle aree colpite da alluvioni.

(fonte: http://www.agesci.biz/capi/index.php?art=2006080018)

Sarebbe veramente interessante se AGESCI si interessasse all'ipotesi di far maturare in alcuni dei membri scout la consapevolezza che divenire radioamatori può essere di aiuto a se stessi e agli altri in caso di calamità o in caso operazioni come questa...............

I corsi stanno per avere inizio ................ contattateci !!

I soccorsi in caso di emergenza in mare

SISTEMA LEOSAR (Satelliti ad Orbita Polare Bassa)

Il COSPAS-SARSAT è un sistema satellitare internazionale concepito per Assistere le Operazioni di Soccorso, ideato e gestito da CANADA, FRANCIA, USA e RUSSIA, ha associato ora numerosi altri Paesi del Mondo. Il concetto basilare del Sistema è quello di fornire rapidamente dati di localizzazione di vettori in pericolo alle squadre impegnate in operazioni SAR (Ricerca e Soccorso). La necessità della rapidità del soccorso deriva dalle considerazioni che la percentuale di sopravvivenza aumenta con il diminuire dei tempi di soccorso, mentre la localizzazione di un incidente riduce sia i costi delle operazioni sia i rischi a cui sono esposte le squadre di soccorso.Per conseguire questa finalità, il sistema utilizza tre distinti elementi: i Trasmettitori di Emergenza, i Satelliti e le Stazioni Riceventi Terrestri. I trasmettitori, denominati Beacon, operano su due frequenze: 121.5 MHz e 406 MHz.
A secondo del loro differente uso i Beacon sono suddivisi in: EPIRB - ELT - PLB. Quando attivati, i Beacon trasmettono il loro segnale che viene captato dai satelliti orbitanti in orbita polare bassa (800-1000 Km) equipaggiati con idonee apparecchiature che provvedono al rilancio a terra. Il segnale rilanciato dai satelliti viene ricevuto da stazioni terrestri denominate LUT (Terminali di Uso Locale) che elaborato il segnale, ne ricavano dati di localizzazione (Coordinate Geografiche) che trasmettono agli MCC (Centro Controllo Missioni) associati che a propria volta, a seconda della loro ubicazione geografica, li ritrasmettono ad altri MCC o agli SPOC (Punti di Contatto per la Ricerca ed il Soccorso) interni alle proprie aree di servizio o agli RCC (Centro Coordinamento di Soccorso) per la successiva distribuzione alle Organizzazioni SAR.

Sistema LEOSAR
La decisione di utilizzare dei Satelliti in Orbita Polare Bassa deriva da due considerazioni. La relativa altezza dei Satelliti richiede una limitata potenza in trasmissione del Beacon, mentre l'Orbita Polare consente la copertura dell'intero pianeta. Un singolo Satellite, orbitando attorno al Globo e passante per i Poli, alla fine vede l'intera superficie della Terra. Il percorso del Satellite rimane fisso, mentre la Terra ruota al di sotto di esso: è, così, sufficiente soltanto la metà della rotazione della Terra (cioè 12 ore) affinché qualsiasi punto passi sotto il percorso del Satellite. Con un secondo Satellite, avente un piano ortogonale rispetto al primo, è richiesto soltanto un quarto di rotazione terrestre ovvero 6 ore al massimo. Infatti il COSPAS-SARSAT è stato progettato per avere una costellazione minima di quattro Satelliti, il che comporta un tempo di attesa, alle medie latitudini, di meno di 1 ora, aumentando il numero dei Satelliti orbitanti su idonei piani d'orbita, si riduce ulteriormente il tempo di attesa.
L'attuale configurazione del sistema comprende sette satelliti. La Russia fornisce satelliti COSPAS collocati in orbita quasi polare a circa 1000 Km di altezza ed equipaggiati con strumentazioni SAR a 121.5 ed a 406 MHz. Gli Usa forniscono satelliti SARSAT ubicati in orbite quasi polari in sincronismo solare a circa 850 Km di altezza, ed equipaggiati con strumentazione SAR a 121.5, ed a 406 MHz rispettivamente forniti dal Canada e dalla Francia. Ogni satellite compie un orbita completa della terra intorno ai poli in circa 100 minuti, viaggiando ad una velocità di 7 Km al secondo. Il satellite vede una fascia di terra di ampiezza superiore a 4000 Km mentre ruota intorno al globo terrestre, fornendo un istantaneo campo di vista delle dimensioni di circa un continente. Visto dalla terra, il satellite attraversa il cielo in circa 10-15 minuti, a seconda del massimo angolo di elevazione del satellite nel particolare passaggio.


Satelliti LEOSAR
Sistema GEOSAR (Satelliti Geostazionari)
Il Sistema GEOSAR a 406 Mhz consiste nell'uso di ripetitori a 406 MHz installati a bordo dei diversi satelliti geostazionari e delle stazioni terrestri associate chiamate GEOLUT. Le GEOLUT hanno la capacità di ricevere le trasmissioni dai Beacon di tipo approvato a 406 Mhz rilanciate dai satelliti geostazionari. I satelliti Geostazionari orbitano ad una altitudine di 36000 km, con un periodo d'orbita di 24 ore, cosicché rispetto alla terra sembrano fermi, ad una latitudine approssimativamente di 0 gradi.

Satelliti GEOSAR


Sistema GEOSAR
Un satellite geostazionario fornisce una copertura terrestre GEOSAR di circa un terzo del globo terrestre, tranne le regioni polari. Pertanto tre satelliti geostazionari adeguatamente posizionati possono fornire una continua copertura di tutte le aree del globo tra 70° Nord e 70° Sud di latitudine. Poichè un satellite rimane fisso rispetto alla terra, non esiste effetto Doppler sulla frequenza ricevuta per cui la tecnica Doppler non potrà essere utilizzata per localizzare i beacon di pericolo. Le localizzazioni potranno essere fornite agli Enti SAR:
tramite il beacon con un ricevitore di navigazione esterno o tramite la posizione codificata nel beacon;
tramite le stazioni LEOSAR con possibili ritardi.

Sistema Combinato LEOSAR-GEOSAR
L'uso dei satelliti a orbita Polare bassa non permette una copertura continua. Da ciò deriva il possibile ritardo nella ricezione degli allarmi. I tempi di attesa per la ricezione del segnale da parte del Sistema LEOSAR sono maggiori nelle regioni equatoriali rispetto alle latitudini più elevate.I satelliti Geostazionari forniscono una copertura globale con una capacità immediata di ricezione del segnale di allarme. I satelliti Geostazionari non forniscono la copertura delle regioni polari. Valutando le caratteristiche specifiche del Sistema LEOSAR e del Sistema GEOSAR, in termini di copertura, i due Sistemi sono chiaramente complementari. La rapidità nella ricezione del segnale da parte dei satelliti GEOSAR può essere utilizzata dalle forze SAR anche quando il messaggio beacon non contiene i dati informativi della posizione. Tali informazioni possono essere utili per determinare se trattasi di falso allarme senza alcun dispendio di risorse.I segnali dei beacon a 406 Mhz provenienti dai Sistemi LEOSAR e GEOSAR possono essere contemporaneamente utilizzati per migliorare la posizione Doppler e quindi la precisione della localizzazione.

(fonte http://www.cospas-sarsat-italy.it/)

18 agosto 2006

Esposizione radiantistica del Volontariato e Protezione Civile a Castellammare del Golfo (TP)


I prossimi 19/20/21 agosto è prevista una esposizione delle attività radiantistiche effettuate a supporto della Protezione Civile Nazionale a Castellammare del Golfo (TP).

L’esposizione è a cura della locale sezione ERA di Castellammare, è stata fatta coincidere con i tre giorni di festa dedicati alla santa patrona di questo centro (Santa Maria della Scala) e punta a far conoscere la realtà radiantistica del volontariato a supporto della Protezione Civile già presente il loco da qualche anno.

L’ERA sarà presente con un gazebo espositivo all’interno del quale saranno installate alcune apparecchiature radiantistiche mediante le quali saranno effettuati dei collegamenti dimostrativi (freq. VHF 145.450 – VHF R6Alfa – VHF R1Alfa – freq. HF da stabilire – Echolink – APRS )

E’ prevista altresì la realizzazione di una maglia radio a supporto delle attività di Protezione Civile atteso che è prevista la presenza di alcune migliaia di visitatori durante i tre giorni di manifestazione.

La Sez. di Palermo sarà presente con alcuni collaboratori a supporto logistico di quanto realizzato dai colleghi castellammaresi.

Giorno 21 è previsto (come per ogni festa patronale che si rispetti) lo spettacolo di giochi pirotecnici a tarda serata, a chiusura dell’intera manifestazione.

E’ superfluo aggiungere che la presenza al gazebo ERA - European Radioamateurs Association di tutti coloro che fossero interessati all'esposizione radiantistica, oltre che la visita a questo splendido paesino che si affaccia su di uno dei golfi più suggestivi della Sicilia occidentale, sarà oltremodo gradita.

Enzo IT9UMH

10 agosto 2006

La particolarità della protezione civile italiana

La particolarità della protezione civile italiana
Nella maggioranza dei Paesi europei, la protezione civile è un compito assegnato ad una sola istituzione o a poche strutture pubbliche.In Italia, invece, è coinvolta in questa funzione tutta l'organizzazione dello Stato, al centro e in periferia, dai Ministeri al più piccolo comune, ed anche la società civile partecipa a pieno titolo al Servizio nazionale della protezione civile, soprattutto attraverso le organizzazioni di volontariato.Le ragioni di questa scelta, che caratterizza la struttura della protezione civile italiana, si possono individuare nell'incontro tra una motivazione istituzionale ed una esigenza operativa legata alle caratteristiche del nostro territorio.Dal punto di vista dell'ordinamento amministrativo, è in corso da anni un processo di riforma orientato ad aumentare il peso, le competenze e le responsabilità delle istituzioni regionali e locali, attuando e sviluppando in forme adeguate alle esigenze di oggi gli orientamenti al regionalismo e alla valorizzazione delle istituzioni locali già presenti nella Carta costituzionale.La protezione civile non poteva essere estranea a questo processo, che spiega l'importanza crescente che stanno assumendo nella struttura del sistema nazionale della protezione civile le Regioni e le amministrazioni locali, l'aumento delle responsabilità e delle competenze loro affidate, l'articolazione dei livelli di decisione e di intervento, la complessità delle esigenze di direzione e coordinamento del sistema ai vari livelli.Il modello di organizzazione della nostra protezione civile, che origina dal processo di riorganizzazione dell'ordinamento amministrativo, risulta particolarmente adeguato ad un contesto territoriale come quello italiano, che presenta una gamma di possibili rischi di calamità e catastrofi sconosciuta negli altri Paesi europei. Quasi ogni area del paese risulta interessata dalla probabilità di qualche tipo di rischio, e ciò rende necessario un sistema di protezione civile che assicuri in ogni area la presenza di risorse umane, mezzi, capacità operative e decisionali in grado di intervenire in tempi brevissimi in caso di calamità, ma anche di operare con continuità per prevenire e, per quanto possibile, prevedere i disastri.
http://www.procidavolontaria.it
IW9HRH EUGENIO

09 agosto 2006

Corsi di Formazione in Protezione Civile

Corsi di Formazione per figure professionali in protezione civile

Conferenza stampa di presentazione a Catania del PIT 35 Progetto Salvambiente

Al nastro di partenza la formazione di nuove figure professionali per la rilevazione del rischio, la pianificazione e la gestione delle emergenze da impiegare in attività di rilevazione dei danni ambientali e pianificazione sul territorio. Presentata, il 26 giugno, in conferenza stampa a Palazzo degli Elefanti a Catania, l’avvio del progetto “ Salvambiente”. Una iniziativa formativa che partirà ad ottobre che si svilupperà attraverso momenti di aula, stages e project-work.. Presente il Sindaco di Catania Umberto Scapagnini, che ha sottolineato in questa iniziativa la giusta interpretazione dei patti territoriali nelle realtà metropolitane ed in particolare nell’area di Catania, definendo obiettivo finale quello di fornire servizi funzionali ed integrali non tenendo separati i singoli comuni. E’ toccato al Dirigente Generale del Dipartimento della protezione civile, Salvatore Cocina, in qualità di rappresentante dell’ ente proponente, esporre ai giornalisti le finalità e gli obiettivi didattici del progetto”. Il capo dipartimento della protezione civile regionale, ha sottolineato la strategia dell’intervento formativo perchè mirato al personale delle amministrazioni locali ed ai volontari di protezione civile che operano in una area, quella metropolitana catanese, esposta al rischio alluvioni, incendi, frane, terremoti ed eruzioni vulcaniche. Considerato che questa pericolosità non può essere abbattuta, l’unica modo per intervenire e minimizzare il danno è quello di fare attività di prevenzione ha affermato Salvatore Cocina che, ha inoltre ricordato come molte volte vengono disattese le norme di sicurezza a tutela delle persone e del territorio.Questa l’importanza reale dell’azione formativa, unità alla capacità di organizzare una efficace ed efficiente rete di protezione civile. perché senza la formazione e l’informazione non è possibile immaginare successivamente sviluppo ed integrazione.

Fonte: http://www.regione.sicilia.it/presidenza/protezionecivile


Anche l'E.R.A. farà parte di questo progetto.

IT9UMH

LE ATTIVITA' DEL SERVIZIO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE.

LE ATTIVITA' DEL SERVIZIO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE.
Le emergenze
E' fondamentale che la protezione civile sia una "macchina di intervento in emergenza" bene organizzata, in grado di ridurre al minimo il tempo che intercorre tra un evento calamitoso e i primi soccorsi e interventi. A questo obiettivo sono dedicati il lavoro di definizione dei "piani di emergenza", elaborati a livello nazionale e locale; il continuo aggiornamento delle procedure di emergenza, indispensabili per far sì che al momento del bisogno tutti coloro che devono intervenire sappiano già cosa fare e come farlo; lo scambio regolare di informazioni tra tutti i livelli del sistema; le attività di formazione del personale e le esercitazioni di tutte le componenti che intervengono nella protezione civile; il potenziamento dei mezzi tecnici a disposizione. Grazie a questo lavoro sistematico e all'iniziativa delle strutture decentrate soprattutto a livello regionale, negli ultimi anni gli interventi di protezione civile hanno visto i tempi medi del soccorso ridursi notevolmente, fino a pochi minuti. Altrettanto è considerevolmente aumentata la conoscenza delle azioni necessarie e la capacità di operare per ridurre il danno alle persone, alle cose, al patrimonio artistico e ai beni culturali e i tempi per il ripristino delle normali condizioni di vita nelle zone disastrate.

Previsione
La storia delle grandi catastrofi che hanno colpito il nostro Paese negli ultimi decenni ci ha insegnato che, per proteggere con efficacia la vita dei cittadini e il patrimonio delle comunità, non bisogna puntare solo su soccorsi tempestivi, ma occorre dedicare energie e risorse importanti alla previsione e alla prevenzione delle calamità. L'attività di previsione è assicurata da un sistema di reti che collegano la protezione civile ai centri nazionali di ricerca scientifica, a sistemi tecnologici di raccolta ed elaborazione di informazioni sui diversi tipi di rischio e sulle condizioni che possono aumentare le probabilità di pericolo per la collettività, a centri di elaborazione delle informazioni in grado di segnalare con il massimo anticipo possibile le probabilità che si verifichino eventi catastrofici. Questo insieme di attività tecnico-scientifiche, che vanno dalla raccolta di informazioni sul territorio alla loro elaborazione, fino alla interpretazione dei dati raccolti in base a modelli e simulazioni di eventi, mette in condizione la protezione civile, ai vari livelli, di valutare le situazioni di possibile rischio, allertare il sistema di intervento con il massimo anticipo utile, ma anche di fornire alle autorità preposte gli elementi necessari a prendere decisioni ragionate e tempestive. E' questo il lavoro continuo, poco visibile, ma di fondamentale importanza, dei nuclei di previsione della protezione civile, che si sta trasformando in una rete di "Centri funzionali" organizzati a livello nazionale e regionale. Attraverso la conoscenza precisa e puntuale del territorio e dei possibili fenomeni all'origine delle catastrofi, l'utilizzo di reti tecnologicamente avanzati, come le reti radar per le previsioni metereologiche, la rete nazionale dei sismografi, i sofisticati sistemi di monitoraggio dell'attività dei vulcani, e delle migliori competenze scientifiche e professionali disponibili mette la protezione civile italiana in condizione di intervenire con allerta tempestivi e, quando possibile, con misure preventive come l'evacuazione delle aree a rischio. Grazie proprio all'evacuazione preventiva delle aree a rischio la recente inondazione che ha colpito il Piemonte nel 2002 non ha provocato vittime, mentre un analogo evento verificatosi solo due anni prima si era rivelato fatale per decine di persone.

Prevenzione
La conoscenza del territorio e delle soglie di pericolo per i vari rischi costituisce la base, oltre che per le attività di previsione necessarie a rendere efficiente la macchina dei soccorsi, anche per individuare gli indirizzi e le linee dei vari tipi di interventi di prevenzione possibili. E' compito della protezione civile individuare e segnalare alle autorità competenti gli interventi utili a ridurre entro soglie accettabili la probabilità che si verifichino eventi disastrosi, o almeno a limitare il possibile danno. In questo contesto si inquadra la recente revisione della carta sismica nazionale. Come è noto, la scienza non è in grado, ad oggi, di prevedere il verificarsi di un terremoto. Tuttavia sono disponibili informazioni rigorose e scientificamente verificate sulla diversa esposizione al rischio sismico delle aree del territorio nazionale, che permettono di individuare in quali comuni sia necessario ricorrere a tecniche edilizie idonee ad aumentare la resistenza dei manufatti in caso di terremoto, in modo da ridurre i crolli e soprattutto il numero delle possibili vittime. Oltre al rischio sismico, il sistema della protezione civile tiene sotto controllo in modo sempre più accurato i vari tipi di rischi idrogeologici, la mappa delle aree più soggette agli incendi boschivi, le aree dove più probabili sono i rischi legati all'alto livello di industrializzazione.

Le relazioni internazionali
Il Dipartimento opera anche a livello internazionale, in accordo con le analoghe istituzioni di altri Paesi e nel quadro delle istituzioni internazionali a livello mondiale e soprattutto europeo, e partecipa ad interventi di protezione civile all'estero, che rappresentano un segno della solidarietà internazionale dell'Italia e della capacità operativa, tecnica ed umana degli uomini della nostra protezione civile. Il Dipartimento punta molto, oggi, anche allo sviluppo di relazioni internazionali a livello tecnico-scientifico, nella consapevolezza che spesso i rischi ambientali sono legati a fattori che vanno ben al di là dei confini nazionali. A livello di prevenzione a medio e lungo termine, soprattutto in campo idrogeologico, si è dimostrato utile lo sviluppo internazionale delle reti di informazione e monitoraggio, lo scambio di informazioni e di metodologie, l'avvio di relazioni permanenti con centri di ricerca, specialisti e strutture organizzate dalla protezione civile degli altri Paesi europei. Questa nascente cooperazione internazionale permette all'Italia di verificare e valutare metodi, procedure, tecniche operative e modelli organizzativi alla luce delle esperienze compiute in altri Paesi, ma anche di esportare fuori dei confini nazionali il know how del nostro sistema di protezione civile, con particolare riguardo all'esperienza del volontariato italiano, unica nel panorama europeo per estensione e organizzazione.

FONTE http://www.protezionecivile.it/cms/
IW9HRH -EUGENIO

07 agosto 2006

La sede ERA di Taranto ..... Uomini e strutture a supporto della Protezione Civile Nazionale


Dopo gli enormi sforzi effettuati dai Soci Fondatori per rendere finalmente realtà un sogno durato tanti anni, il giorno 22 Gennaio 2006, un folto gruppo di radioamatori e conoscenti giunti a Mottola (TA) ha assistito all'inaugurazione della Sezione Provinciale E.R.A. di Taranto.

Qui, dopo la Santa benedizione impartita dal Parroco Don Giuseppe, il Sindaco di Mottola avv. Quero ha dato il suo saluto agli intervenuti ed al gruppo di specialisti delle telecomunicazioni in radioemergenze, ed ha avuto parole di plauso nei confronti di questa Associazione di Radioamatori per l'attività svolta e l'impegno tenace nell'ottenimento di questa sede.

La cerimonia è proseguita con dimostrazioni di trasmissioni radio e digitali rendendo finalmente operativa la "Sala Operativa Provinciale E.R.A. Taranto" preziosissima innanzi tutto per il supporto alla Protezione Civile, oltre che per l'attività radiantistica in genere.

Il susseguirsi dei collegamenti e delle simulazioni di supporto alla Protezione Civile hanno dimostrato anche ai più scettici o lontani dal mondo del radiantismo quanto la stessa Sala Operativa dell'ERA possa essere utile al territorio ed alla società civile della Provincia di Taranto.

L'occasione è stata propizia per conferire la nomina di socio onorario al Sindaco Avv. Giovanni Quero, il quale in prima persona ha sempre creduto alla realizzazione di questa realtà.


La sede ERA di Taranto mette a disposizione dei radioamatori della provincia una struttura organizzata dove i soci possono confrontare le proprie esperienze, possono
sperimentarsi ulteriormente, accomunandosi nella passione di chi crede ancora nell'importanza della radio.

A quella che è una vera e propria passione, i radioamatori considerati "i figli di Marconi", sanno coniugare anche il servizio reso alla comunità civile, assicurando le radiocomunicazioni in caso di calamità naturali ed emergenze di ogni tipo, sempre in stretta sinergia con la Protezione Civile Nazionale.

L'inaugurazione ha avuto termine, dopo i brindisi di rito, con la marcata consapevolezza in ognuno degli intervenuti (radioamatori e non) che questa nuova realtà locale potrà crescere espandendosi oltre i limiti jonici marittimi e terrestri, anche grazie ai nuovi e prossimi rapporti con le sezioni consorelle già presenti sul territorio italiano.

Ed è per questo che i progetti presenti e futuri e le prossime attività culturali e di interscambio poste in essere dalla Associazione ERA di Taranto, contribuiranno innegabilmente affinchè il radiantismo possa riprendere con rinnovato entusiasmo e con la voglia e la qualità di un tempo.

Un sentito ringraziamento a chi, nell'ambito della Pubblica Amministrazione e nell'attività dei privati, ha reso possibile la realizzazione di questo progetto.

Va ricordato che l'avvenimento ha trovato ampio risalto nella stampa locale.

IT9UMH

Nella foto: la sala operativa della sede ERA di TAranto

(spunto tratto da www.erataranto.it )

05 agosto 2006

I risultati conseguiti ...........

Ho ricevuto l'email che segue dal collega IT9DDI Massimo Giuseppe Maldarizzi - Presidente Provinciale E.R.A. Taranto e (dietro sua autorizzazione), desidero renderne pubblico il contenuto:

"Carissimi Colleghi E.R.A.
volevo esprimere il mio enorme compiacimento e ringraziamento al Presidente Provinciale E.R.A. di Palermo, IW9ETQ Armando, al Responsabile Ponti Ripetitori IW9GSJ Salvo ed a tutto il team che ha collaborato per il ripristino di tutti i ponti radio E.R.A. in provincia di Palermo.
Oggi mentre ero in mobile ho ascoltato l'ultima opera completata dai sopra elencati colleghi è veramente fantastico poter raggiungere questo fantastico obbiettivo e che il tutto sia da stimolo per le altre sezioni.
Con questa impressione spero un giorno che anche noi a Taranto possiamo raggiungere questi risultati.
La sezione E.R.A. di Palermo adesso offre collegamenti digitali, in fonia locale, fonia nazionale, fonia internazionale, tutti attivi:

R1alfa locale
R6alfa locale
Ru4 locale
144.800 digitale APRS locale Prov.Palermo
144.800 digitale APRS locale Carini
Ru12 maglia radio Nazionale "Link Nazionale"(a breve)
432.675 maglia radio internazionale "Echolink"

Veramente grazie per quello che avete fatto per l'E.R.A. e per gli om, anche a nome di una sezione lontana.


IT9DDI Massimo Giuseppe Maldarizzi.
(Presidente Provinciale E.R.A. Taranto)"



Grazie a tutti coloro che valorizzano, anche attraverso una semplice email, il lavoro e gli sforzi di pochi colleghi OM.

Questi ultimi mirano ad offrire un servizio diffuso per TUTTI i radioamatori, senza alcun distinguo tra associazioni.

La radio è un bene prezioso, non dimentichiamolo.

IT9UMH

proposta




Credo che questo logo vada bene per produrre adesivi, placche etc.
Ringrazio e ringraziamo Eugenio IW9HRH per il suo prodotto.
Saluti.
Armando, IW9ETQ

brevemente Kolbe Massimiliano SP3RN

Molti amici radioamatori mi hanno chiesto di far conoscere meglio Padre Massimiliano Kolbe.

Ogni anno a Settembre a Carini, questo è il secondo anno, dedichiamo al Radioamatore Padre Massimiliano Kolbe, una giornata radiantistica per non dimenticare l’uomo ed il Santo. Con i Francescani del Santuario in Carini e con Padre Felice, che è il priore, abbiamo iniziato con la Santa Sede quel processo che porterà alla proclamazione di San Massimiliano Kolbe, Santo Protettore dei Radioamatori. Queste manifestazioni settembrine che interessano tutto il mondo radiantistico sono ormai giunte capillarmente a tutti i radioamatori del globo. A tutti i bureaus del mondo recapitiamo l’invito a partecipare al Kolbe day, invito radiofonico naturalmente; invito che l’anno scorso ha prodotto circa 300 collegamenti per ogni modo di emissione sulle bande decametriche. Il nominativo speciale che l’anno scorso si è ottenuto era IU9MK spero anche per questo 2006 ottenere lo stesso nominativo !

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QRZ ?............................“SP3RN Massimiliano”

Chi fu il radioamatore SP3RN Massimiliano Maria Kolbe ?

Raimondo Kolbe nacque nel 1894 in un paesino della Polonia centrale; cambiò il proprio nome in Massimiliano quando indossò il saio dei francescani nel 1910 e vi aggiunse quello di Maria per esprimere alla Vergine tutta la sua devozione.
A circa dieci anni, infatti, aveva vissuto l’esperienza più incredibile e straordinaria della sua vita: un’apparizione della Madonna, ma questo particolare sarà rivelato dalla madre soltanto dopo la sua morte.
Nel 1927 vicino a Varsavia fondò Niepokalanow (città dell’Immacolata) un convento/città in cui i frati vivevano secondo la Regola e lavoravano per diffondere il regno di Dio ed il culto Mariano attraverso iniziative editoriali come “Il cavaliere dell’Immacolata” e l’utilizzo di mezzi di comunicazione sociale.
Visto il successo, tre anni dopo padre Kolbe partì per il Giappone dove ripeté l’esperienza alla periferia di Nagasaki.
Il 1° settembre del 1939, quando i nazisti invasero la Polonia, padre Kolbe era già rientrato in patria ed insieme ai suoi confratelli partecipa alla sofferenza e all’orrore della guerra, accogliendo a Niepokalanow profughi e feriti sia cristiani che ebrei.
I tedeschi iniziano a tenere sotto controllo il convento e la Gestapo arresta padre Kolbe una prima volta, ma questi, di nuovo libero, continua la sua opera, trasformando il convento in un ospedale; un vero e proprio ufficio della Croce Rossa ed in un campo profughi con infermeria, farmacia, cucine, panetteria, orto ed altri laboratori utili alla sopravvivenza di tutti gli ospiti.
“Siamo pronti a dare la vita per i nostri ideali”, diceva.
I nazisti iniziano a considerare la città come un campo di concentramento.
Il 17 febbraio del 1941 viene arrestato di nuovo, ma stavolta il regime ordina che sia deportato ad Auschwitz.
“Vado a servire l’Immacolata in un altro campo di lavoro”, dice salutando gli altri frati e sorridendo.
Nel lager quest’uomo, fragilissimo, malato di tisi e con un solo polmone, diventa il numero 16670 e lavora come gli altri ed anche di più, colpevole solo di essere prete.
Il 20 luglio un prigioniero riesce a fuggire dal blocco 14 del campo, quello di padre Kolbe e, secondo le regole, dieci ebrei dovranno essere uccisi per lui.
I prigionieri vengono tenuti tutto il giorno sulla piazza sotto il sole, digiuni e percossi; alla fine un uomo, fra i dieci destinati al bunker della fame, viene sopraffatto dal dolore e si mette a gridare.
Padre Kolbe si offre al suo posto: “Sono un sacerdote cattolico, sono anziano, aveva 47 anni, voglio prendere il suo posto perché questi ha moglie e figli”.
La sua richiesta viene accettata.
I dieci vengono gettati nel blocco della morte e pian piano, uno dopo l’altro, muoiono, mentre padre Kolbe continua ad apparire sereno e passa le sue giornate cantando lodi all’Immacolata.
Il 14 agosto 1941 moriva nel blocco 14 del campo di sterminio nazista di Auschwitz padre Massimiliano Maria Kolbe dopo giorni di torture inaudite, sopportate cristianamente.
Una endovena, pare di benzina, o di un veleno, iniettata dai medici criminali nazisti per fare esperimenti, poneva fine con grande sofferenza, alla sua vita dedicata alla Madonna ed ai poveri.
Quel 14 agosto il carceriere apre la porta della cella e lo trova morto: “La faccia era raggiante in modo insolito, la figura come in estasi, non lo dimenticherò mai”, racconterà il carceriere agli ufficiali tedeschi.
Padre Kolbe ha incarnato con la sua vita ed il suo sacrificio finale quell’etica della fratellanza umana e della solidarietà contro la quale i campi di concentramento erano stati costruiti.
Questo Martire del XX secolo, appassionato di radio e dei moderni mezzi di comunicazione, aveva ottenuto solo tre settimane prima di essere deportato, il nominativo di radioamatore, SP3RN.
Questo frate francescano polacco, che dedicò la propria vita all'assistenza del prossimo, è da sempre considerata il Santo patrono dei radioamatori e noi crediamo che vada ricordato degnamente, quindi in mezzo alla grande diffusione di Contest e Diplomi, troviamo il modo di ricordare Padre Kolbe magari intitolando qualche iniziativa annuale al nostro patrono.
Questo per non dimenticare un uomo che ha sempre dimostrato passione nei confronti nei nuovi mezzi di comunicazione e della tecnologia, in particolare della radio.
Qualità certamente tipica per un radioamatore.
Alle Associazioni e alle Sezioni un invito da non dimenticare il nostro Santo, Padre Kolbe SP3RN

Il 10 ottobre 1982 papa Giovanni Paolo II l’ha proclamato Santo e Martire

Kolbe day 2006 - inviti -


Carissimi colleghi ed amici, vi riporto l'invito al Kolbe day 2006, di questo prossimo 17 settembre, così come sarà rcapitato presso tutti i buroau del mondo. E' un appuntamento a livello internazionale e quindi è trattato come tale:

L'Associazione E.R.A. (European Radioamateurs Association) è lieta di comunicare che giorno 17 settembre 2006 è organizzato il Kolbe day 2006 presso il Santuario Di Padre Massimiliano Kolbe, SP3RN, di Carini a 15 Km da Palermo, Sicilia.
In quel giorno saranno attive, dal Santuario, le stazioni radio che opereranno, h24 nel solo giorno 17, in HF.
Le stazioni opereranno con il nominativo speciale IU9MK.
E' prevista una cartolina QLS speciale.
Grazie e buoni collegamenti.
Armando IW9ETQ
Cell: +393477025358
e.mail: armonde@tin.it

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The Association E.R.A. (European Radio-Amateurs Association) is glad to communicate that the Kolbe day 2006 will be organized at the Sanctuary of Father Massimiliano Maria Kolbe, SP3RN, on 17 September 2006 in Carini at 15 Km from Palermo - Sicily.
For that day, the radio stations will be active, from the Sanctuary, 24 h 24, for the only day 17 th, in HF and CW, Fonia and RTTY on every frequency band, VHF and A.P.R.S.
The stations will operate with the special name IU9MK.
It is expected a QSL special postcard.
Thank you, and good connections!
Armando IW9ETQ
Mobile phone: +393477025358
e.mail: armonde@tin.it

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L'Association E.R.A. (Association Européenne radioamateurs) a le plaisir de vous informer que le 17 septembre 2006 on organisera le Jour Kolbe 2006, près le Sanctuaire de Père Massimiliano Maria Kolbe, SP3RN, à Carini à 15 Km de Palermo, Sicile. Ce jour là, les stations radio seront actives du Sanctuaire 24 h 24 pour le seul jour 17, in HF et CW, Fonia et RTTY sur toutes les bandes de fréquence, VHF et en A.P.R.S.
Les stations opéreront avec le nom spécial IU9MK.
On prévoit une carte postale spéciale QLS.
Merci, et bonnes communications.
Armando IW9ETQ
portable: +393477025358
e-mail: armonde@tin.it

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Gesellschaft E.R.A. (Europäische Amateurfunkeren Assoziation) einladen hoch ein Kolbe Day am 17 September 2006 im Santuario von Pater Massimiliano Maria Kolbe SP3RN aus Carini, 15 Km von Palermo - Sizilien.
Ins Heinligtum, am diesem Tag sind tä tigkeit setzen Radiostation h.24 ins Tag 17, in HF in CW, Fernsprechbaricht RTTY; VHF und in A.P.R.S.
Radiostazionen sind auf den Namen genannt IU9MK.
Spezial Postkarten QLS voraussehbar sind.
Alles gü ten Verbindungen.
Danke, Armando IW9ETQ
e.mail: armonde@tin.it
tel. +393477025358
e-mail: armonde@tin.it

Il presidente della Sezione E.R.A. di Palermo
Armando IW9ETQ

I paesi che ricevaranno l'invito sono/saranno :
ALBANIA; ALGERIA; ANDORRA; ANTIGUA & BARBUDA; ARGENTINA; ARMENIA; ARUBA; AUSTRALIA; AUSTRIA; BAHRAIN; BANGLADESH; BARBADOS; BELARUS; BELGIUM; BERMUDA; BOLIVIA; BOSNIA & HERZEGOVINA; BRAZIL; BULGARIA; CAMEROUN; CANADA; CAYMAN ISLANDS; CHILE; CHINA; CHINESE TAIPEI; COLOMBIA; COSTA RICA; CROATIA; CUBA; CYPRUS; CZECH REPUBLIC; DEMOCRATIC REPUBLIC OF CONGO; DENMARK; DOMINICA; DOMINICAN REPUBLIC; ECUADOR; EGYPT; EL SALVADOR; ESTONIA; ETHIOPIA; FAROE ISLANDS; FIJI; FINLAND; FORMER YUGOSLAV REPUBLIC OF MACEDONIA; FRANCE; GABON; GEORGIA; GERMANY; GIBRALTAR; GREECE; GRENADA; GUATEMALA; GUINEA; GUYANA; HAITI; HONDURAS; HONG KONG; HUNGARY; ICELAND; INDIA; INDONESIA; IRAQ; IRELAND; ISRAEL; ITALY; JAMAICA; JAPAN; KENYA; KUWAIT; LATVIA; LEBANON; LESOTHO; LIBERIA; LIECHTENSTEIN; LITHUANIA; LUXEMBOURG; MACAU; MALAYSIA; MALI; MALTA; MAURITIUS; MEXICO; MOLDOVA; MONACO; MONGOLIA; MONTSERRAT; MAROCCO; NAMIBIA; NETHERLANDS; NETHERLANDS ANTILLES; NEW CALEDONIA; NEW ZEALAND; NICARAGUA; NIGERIA; NORWAY; OMAN; PAKISTAN; PANAMA; PAPUA NEW GUINEA; PARAGUAY; PERU; PHILIPPINES; PITCAIRN ISLAND; POLAND; PORTUGAL; QATAR; REPUBLIC OF KOREA (SOUTH KOREA); ROMANIA; RUSSIA; SAMOA; SAN MARINO; SENEGAL; SERBIA AND MONTENEGRO; SINGAPORE; SLOVAKIA; SLOVENIA; SOLOMON ISLANDS; SOUTH AFRICA; SPAIN; SRI LANKA; SURINAME; SWAZILAND; SWEDEN; SWITZERLAND; SYRIA; TAJIKISTAN; TANZANIA; THAILAND; TONGA; TRINIDAD & TOBAGO; TUNISIA; TURKEY; TURKS & CAICOS ISLANDS; U.S.A. ; UKRAINE; UNITED KINGDOM; URUGUAY; VANUATU; VENEZUELA; VIETNAM; ZAMBIA; ZIMBABWE.